CLICK HERE FOR THOUSANDS OF FREE BLOGGER TEMPLATES »

martedì 29 gennaio 2008

Carnevale a San Vincenzo


Una travolgente valanga di suoni e colori, domenica, ha investito la mia città. Il Carnevale è arrivato a San Vincenzo. Quattro bellissimi carri hanno sfilato di fronte a San Vincenzini poco collaborativi. Costruire un carro significa un immenso lavoro, le basi sono fatte con il metallo da abili saldatori come Claudio e Renato, ricoperti da cartone e da cartapesta da volontari coraggiosi come Roberto e poi dipinti da artisti, una in particolare Luana, per non parlare delle abili sarte che in numero esiguo riescono ad ottenere risultati strabilianti ( una tra queste la mia mamma) e dei truccatori, parrucchiere sempre abilissime e velocissime nel realizzare le acconciature. Realizzare il carnevale significa iniziare a lavorare ad ottobre e continuare a ritmo serrato fino all’uscita dei carri. Molti miei compaesani poi invece di collaborare per realizzare opere sempre più ardite si soffermano solo a criticare. Io vorrei che tutti si appassionassero al Carnevale come facevano un tempo ma forse adesso senza lo spirito di competizione che aleggiava in passato tra i rioni non è più possibile. Io non ho collaborato alla realizzazione dei carri ma mi complimento con coloro che lo hanno fatto e mi riprometto di partecipare più attivamente il prossimo anno. Per concludere il Carnevale, anche quest’anno mi ha emozionato, per i suoi colori, la sua musica e l’allegria, il paese per un giorno si è riempito di persone allegre e festose alla faccia delle critiche.

lunedì 14 gennaio 2008

Empatia


Leggendo i commenti al mio post precedente mi viene spontaneo aggiungere qualcosa.
Cercare di capire gli altri, mettersi nei loro panni, è sicuramente frustrante e non sempre il gioco vale la candela. In molte occasioni perdi il tuo tempo a capire una persona per poi scoprire che non ne valeva la pena, però, in fondo in fondo, può aiutarti a capire in tempo che non ne valeva la pena. In passato molte volte mi sono fidata degli altri per istinto e quasi ogni vota sono rimasta fregata, adesso cerco di immedesimarmi negli atri per ridurre il numero di fregature e capire per chi vale la pena sfondare il muro di gomma ( cito le parole di Bluto). Certo molte persone non provano nemmeno lontanamente ad indossare i nostri panni e ci etichettano prima ancora di conoscersi, è per spezzare questi pregiudizi che io continuo a provare ad essere empatica. Capisco che mettercela tutta per capire gli altri e ottenere in cambio solo indifferenza sia alienante ma io non mi arrendo ( almeno per ora continuo a provarci, sarà deformazione professionale?). Credo che cercare di capire gli altri sia comunque vantaggioso perché mi aiuta, ogni volta, a conoscere meglio me stessa.

domenica 13 gennaio 2008

Punti di vista


Apriamo gli occhi e non limitiamoci a guardare, osserviamo. Raramente ci fermiamo sui gesti quotidiani, nostri o delle persone che ci stanno intorno. Ogni parola, ogni comportamento, spesso nascondono molto di più, sarebbe frustrante analizzare ogni volta i minimi dettagli, quindi, molte volte, ci accontentiamo di uno sguardo veloce per capire il senso delle cose. Le idee che ci facciamo sugli altri o su noi stessi sono basate sui gesti e sulle parole, quindi, prima di farci un'opinione è necessario almeno una volta soffermarci in modo più accurato sui particolari e cercare di capire. Per comprendere gli altri è necessario immedesimarsi in loro, provare a guardare la situazione dal loro punto di vista, un angolazione che può più o meno coincidere con la nostra ma che, comunque, può essere una prospettiva interessante. Osservare per capire è molto importante, soprattutto in occasioni per noi particolarmente difficili, se noi riuscissimo a capire perché alcune persone o situazioni ci mettono in difficoltà potremmo superare molti dei nostri problemi. Conoscere meglio gli altri significa capire meglio sé stessi, ma, un analisi così accurata è molto faticosa, quindi rimbocchiamoci le maniche ( io per prima) e cerchiamo di osservare il mondo da più angolazioni. Ogni scena, ogni persona, perfino noi stessi, se osservati dal giusto punto di vista possono risultare molto affascinanti (il difficile è trovare l'angolazione giusta, io a volte non la trovo anche se mi sforzo).

martedì 8 gennaio 2008

Nido

Queste settimane sono volate perché a casa si sta veramente bene ma in realtà il nido ed i bambini mi sono mancati un sacco, le loro risate, le loro buffe reazione, il loro entusiasmo, la curiosità e le loro lacrime, tutti quei sentimenti così sinceri che con il passare del tempo si perdono dietro le imposizioni della vita. I sentimenti veri, quelli che solo raramente lasciamo sbucare dietro la coltre, quelli più preziosi. Le persone spesso mascherano ciò che in realtà provano per rispetto delle convenzioni ed allora io mi diverto a smascherare cosa c'è sotto ogni frase, analizzando gli sguardi, i movimenti, per scoprire che le parole dicono una cosa ed il corpo un'altra e sono consapevole che il corpo non mente.