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lunedì 26 gennaio 2009

Nuove strade

Quando ormai credevi di aver raggiunto la meta ti accorgi che proprio dietro l'angolo si dipana una nuova strada, un percorso che ti incuriosisce, sicuramente con delle salite mozzafiato, con degli scenari incantevoli, con degli ostacoli difficili da superare, ma una strada affascinante ricca di prospettive emozionanti, colma di esperienze ineguagliabili e panorami mozzafiato.
A quel punto resti lì, disorientata in principio e poi indecisa.
Ponderi la situazione, cerchi di cogliere tutti punti di vista, di confrontarti con gli altri ed ascoltare i loro consigli, una parte di te vuole crogiolarsi nella tranquillità del proprio angolo di mondo e vivere i soliti sapori ma un altra parte di te vuole assaggiare qualcosa di nuovo, quindi ti fai coraggio e muovi il primo passo incerto, sicura però di trovare lungo il percorso molte mani tese, pronte a sorreggerti.

sabato 17 gennaio 2009

Intelligenza emotiva

Ogni anno all'asilo dove lavoro si tengono corsi di aggiornamento diversi quest'anno è stato scelto lo Sviluppo dell’intelligenza emotiva come:

1) intelligenza intrapersonale ( conoscenza di sé, ascolto interiore, connessione con il proprio sé superiore, consapevolezza delle proprie emozioni)

2) capacità di riconoscimento in sé stessi e negli altri delle emozioni di base e delle loro sfumature, che consente di dare alle emozioni il nome appropriato

3) comprensione delle situazioni o delle reazioni che producono i diversi stati emotivi

4) autostima e fiducia in sé stessi

5) intelligenza interpersonale ed empatia nei confronti dei propri simili

6) capacità di riconoscere i propri comportamenti scorretti o inefficaci e modificarli assumendosi la responsabilità delle proprie azioni

7) capacita di individuare i propri obbiettivi e raggiungerli nel tempo stabilito

8) uso delle abilità acquisite

L’adulto per aiutare il bambino a sviluppare l'intelligenza emotiva deve per prima cosa sviluppare la sua poi:

- essere un buon modello da imitare,

- comunicare con i bambini e ottenere la loro fiducia facendoli sentire “ascoltati”,

- comprendere i segnali di disagio lanciati da canali non verbali,

- gestire le proprie emozioni. Rassicurare e aiutare i bambini a sviluppare l’empatia.

- distinguere le emozioni dai comportamenti. Riconoscere e rispettare tutte le emozioni proprie e dei bambini, modificare i comportamenti inefficaci e insegnare anche ai bambini a farlo.

- imparare a mettersi in gioco nel rapporto interpersonale

-accettare che ogni bambino è diverso dagli altri.

Un compito sicuramente difficile quello dell'educatore, la strada da fare è tanta, l'autoanalisi è sicuramente il primo passo verso la meta ed io sono pronta a dipanare la matassa....o almeno credo un po' di nodi ci sono...


domenica 11 gennaio 2009

Parole di Korczak

Dite:
E' faticoso frequentare i bambini. Avete ragione.
Poi aggiungete:
Perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca. E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.

Parole che condivido pienamente.