Il tema per la Festa della Toscana quest'anno era il lavoro, su questo argomento sono intervenuti esponenti dei sindacati, sindaco, vice-sindaco, la consulta giovanile (di cui faccio parte), i bambini delle scuole medie, che hanno proiettato slide sullo sfruttamento del lavoro minorile nel mondo e il fiduciario dell'ANMIL (mio padre).
L'anmil è l'associazione mutilati ed invalidi del lavoro, ieri sentendo parlare mio padre e vedendo le vedove a cui veniva conferito un riconoscimento alla memoria dei loro defunti mi sono commossa.
Gli incidenti sul lavoro sono circa un milione l’anno e i morti più di mille, ogni 7 ore muore un lavoratore, quindi non si può dire che in Italia un fondamentale diritto della persona, ossia il diritto alla vita e alla sicurezza di ciascuno nel normale svolgimento della propria attività, sia garantito.
Una vergogna che macchia il Paese, che ignora il diritto al lavoro e alla sua sicurezza. E’ una contabilità spesso arida e anonima, persino controversa, che non ha sussulti neanche di fronte alla fine di una vita. Nell’era della tecnologia digitale, gli operai edili e metalmeccanici, come ieri e forse di più, muoiono o rimangono colpiti con gravi, invalidanti, esiti permanenti dagli infortuni sul lavoro.
Il male dell’Italia è che le leggi sembrano esistere solo sulla carta e la speranza è che la stessa sorte non tocchi anche a quella varata nell’agosto del 2007, particolarmente avanzata nei principi ispiratori e nelle previsioni normative, ma oggi a rischio di restare incompiuta a causa delle vicende politiche.
Anche oggi, dopo che l’attenzione al fenomeno è enormemente cresciuta, grazie ai continui appelli del Presidente della Repubblica ed a seguito, purtroppo, di ripetute tragedie sul lavoro, la sensazione è che le buone leggi che ci sono restino solo sulla carta e che sul fronte della cultura della sicurezza siano davvero pochi i passi in avanti.
I rimedi sono ovvii ed indicati da più parti, ma occorre avere la autentica volontà di porli in essere:
- investire sulle attività di prevenzione e controllo;
- introdurre sanzioni adeguate alla gravità ed alle conseguenze dei comportamenti;
- organizzare un apparato amministrativo e giudiziario che assicuri l’applicazione certa e rapida delle sanzioni;
- promuovere iniziative informative, formative e culturali che sviluppino nel medio-lungo periodo una maggiore attenzione alla prevenzione.
Occorre ricollocare al centro dell’attenzione, accanto ad integrazione della tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, il tema della tutela del lavoratore all’atto dell’infortunio per un pronto reintegro fisico e professionale.