Il nido è un sistema, un’unità intera e unica costituita da parti in relazione tra loro, tale che l'intero risulti diverso dalla semplice somma delle parti e qualsiasi cambiamento in una di queste parti influenza la globalità del sistema. Contesto e dinamiche individuali si co-determinano l'uno con l'altro. Per la legge della totalità il sistema si costituisce dall'interazione reciproca degli elementi che lo compongono, per tanto gli individui influenzano il sistema, così come il sistema influenza gli individui stessi. Qualsiasi cambiamento in una parte del sistema produce necessariamente un cambiamento nelle altre parti e nel sistema più ampio, inoltre la variazione acquista significati diversi, a seconda dei differenti contesti di riferimento. Questo è il motivo per cui le educatrici all'interno del mio nido ruotano nelle tre sezioni ed i bambini sono liberi di scegliere il contesto in cui trascorrere la mattinata.
Creare autonomia significa offrire un sistema di riferimenti multipli, scelte diverse; legare i bambini ad un solo punto di riferimento, infatti, potrebbe creare dipendenza. Stili educativi diversi arricchiscono il bambino, relazioni distinte innescano il cambiamento, scambi di energie, di materiali, di persone e di informazioni con l'ambiente esterno si configurano come essenziali allo sviluppo del bambino.
L’ambiente è soggetto a continui mutamenti ma tende comunque a mantenere un buon livello di omeostasi, infatti vengono offerte situazioni ridondanti, dotate di più soluzioni possibili e prevedibili, l'efficacia dell’organizzazione, infatti, non dipende dalla sua struttura e dai suoi componenti (attribuzione di ruoli all'interno del sistema), ma dipende dal livello di coerenza del sistema. L'organizzazione pertanto è efficace nella misura in cui i diversi elementi dei sistema sono tra loro interdipendenti e coerenti.
martedì 24 febbraio 2009
Nido nel modello sistemico
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mercoledì 4 febbraio 2009
Patente
Lunedì mi hanno telefonato dalla scuola guida (da settembre ero pronta per prendere la patente della moto) e mi hanno avvertito che era cambiato il mezzo con cui avrei fatto l'esame e che l'esame era oggi. Quindi le guide con la vespa sono risultate inutili, sono andata lunedì sotto il diluvio a provare la moto e mi sono bagnata come un pulcino, però ho mostrato tutte le mie doti nascoste di biker e oggi all'esame dopo una sola prova dio guida ce l'ho fatta, ho fatto lo slalom, l'8, il corridoio di birilli, la frenata e la prova su strada così finalmente ho preso la patente A2.
Pubblicato da luce alle 20:23 29 commenti
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lunedì 26 gennaio 2009
Nuove strade
Quando ormai credevi di aver raggiunto la meta ti accorgi che proprio dietro l'angolo si dipana una nuova strada, un percorso che ti incuriosisce, sicuramente con delle salite mozzafiato, con degli scenari incantevoli, con degli ostacoli difficili da superare, ma una strada affascinante ricca di prospettive emozionanti, colma di esperienze ineguagliabili e panorami mozzafiato.
A quel punto resti lì, disorientata in principio e poi indecisa.
Ponderi la situazione, cerchi di cogliere tutti punti di vista, di confrontarti con gli altri ed ascoltare i loro consigli, una parte di te vuole crogiolarsi nella tranquillità del proprio angolo di mondo e vivere i soliti sapori ma un altra parte di te vuole assaggiare qualcosa di nuovo, quindi ti fai coraggio e muovi il primo passo incerto, sicura però di trovare lungo il percorso molte mani tese, pronte a sorreggerti.
Pubblicato da luce alle 17:46 17 commenti
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sabato 17 gennaio 2009
Intelligenza emotiva
Ogni anno all'asilo dove lavoro si tengono corsi di aggiornamento diversi quest'anno è stato scelto lo Sviluppo dell’intelligenza emotiva come:
1) intelligenza intrapersonale ( conoscenza di sé, ascolto interiore, connessione con il proprio sé superiore, consapevolezza delle proprie emozioni)
2) capacità di riconoscimento in sé stessi e negli altri delle emozioni di base e delle loro sfumature, che consente di dare alle emozioni il nome appropriato
3) comprensione delle situazioni o delle reazioni che producono i diversi stati emotivi
4) autostima e fiducia in sé stessi
5) intelligenza interpersonale ed empatia nei confronti dei propri simili
6) capacità di riconoscere i propri comportamenti scorretti o inefficaci e modificarli assumendosi la responsabilità delle proprie azioni
7) capacita di individuare i propri obbiettivi e raggiungerli nel tempo stabilito
8) uso delle abilità acquisite
L’adulto per aiutare il bambino a sviluppare l'intelligenza emotiva deve per prima cosa sviluppare la sua poi:
- essere un buon modello da imitare,
- comunicare con i bambini e ottenere la loro fiducia facendoli sentire “ascoltati”,
- comprendere i segnali di disagio lanciati da canali non verbali,
- gestire le proprie emozioni. Rassicurare e aiutare i bambini a sviluppare l’empatia.
- distinguere le emozioni dai comportamenti. Riconoscere e rispettare tutte le emozioni proprie e dei bambini, modificare i comportamenti inefficaci e insegnare anche ai bambini a farlo.
- imparare a mettersi in gioco nel rapporto interpersonale
-accettare che ogni bambino è diverso dagli altri.
Un compito sicuramente difficile quello dell'educatore, la strada da fare è tanta, l'autoanalisi è sicuramente il primo passo verso la meta ed io sono pronta a dipanare la matassa....o almeno credo un po' di nodi ci sono...
Pubblicato da luce alle 23:36 17 commenti
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domenica 11 gennaio 2009
Parole di Korczak
Dite:
E' faticoso frequentare i bambini. Avete ragione.
Poi aggiungete:
Perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca. E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.
Parole che condivido pienamente.
Pubblicato da luce alle 10:31 17 commenti
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